La landing page può essere definita come il cuore di una strategia Web. Se un sito Web o un blog aziendale sono dei progetti a medio-lungo termine, che nascono per attirare e fidelizzare uno zoccolo duro di aficionados al loro brand, le landing page devono avere un effetto immediato e catturare l’attenzione.
Ma qual è questo effetto? La conversione! Si tratta del meccanismo in base a cui un qualsiasi utente si trasforma (o in gergo tecnico, “viene convertito”) in nostro cliente. Non è necessario che acquisti qualcosa: una conversione può essere anche l’iscrizione a una newsletter, o il download di un file PDF.
Come si costruisce una landing page efficace? E in che modo è collegata a un sito Web aziendale? Vediamo tutto questo insieme.
Landing page: cos’è?
Traducendo alla lettera il nome, potremmo dire che la landing page è una “pagina di atterraggio” verso cui vogliamo indirizzare l’utente. Ma basandosi su questa definizione così scarna, come facciamo a distinguere una landing da una qualsiasi pagina di un sito?
Le landing sono asservite alla conversione, e da questo preciso obiettivo dipendono la loro struttura e i contenuti che ospitano. Solitamente, l’utente “atterra” su una landing page a seguito di una campagna Pay-Per Click su Google, di una campagna pubblicitaria sui social o di un’attività di Email Marketing.
Esistono svariati tipi di landing page, ciascuna con le sue caratteristiche salienti e un preciso obiettivo.
Squeeze Page
Si tratta del tipo di landing page più diffuso. Le squeeze page non hanno l’obiettivo di vendere direttamente un prodotto o un servizio, ma di raccogliere i dati degli utenti interessati.
L’obiettivo di queste pagine è quindi la lead generation, cioè la generazione di un contatto: queste pagine sono quindi studiate per mettere l’utente nelle condizioni di lasciare i suoi dati personali e un indirizzo mail per ulteriori informazioni.
In seguito, i dati degli utenti potranno comporre un elenco da ricontattare: in questo modo, le aziende potranno stabilire una relazione proficua con ciascuno di essi, che li porti a trasformarsi da semplici interessati a clienti.
Queste pagine hanno una struttura molto asciutta, nella quale campeggia il modulo di contatto con i campi da compilare. Troppe informazioni rischierebbero di allontanare gli utenti dal modulo di contatto, diminuendo quindi le probabilità di una conversione.
Una squeeze page ben costruita dovrebbe anche comprendere una thank-you page, cioè una pagina che da un lato ringrazi gli utenti di avere dedicato un po’ del loro tempo a compilare il modulo di contatto, mentre dall’altro dia loro delle indicazioni su cosa aspettarsi. Riceveranno subito una mail automatica? Potranno scaricare una brochure illustrativa in PDF?
Sales Page
In questo caso, l’obiettivo non è la generazione di contatti, ma la pura e semplice vendita di un prodotto/servizio. Queste pagine sono legate all’attività di un e-commerce e sono strutturate in maniera molto diversa rispetto alle squeeze page.
Le sales page devono convincere gli utenti all’acquisto: qualche parola di descrizione è ben accetta, ma un copy che si dilunga troppo rischia di allontanare preziosi clienti. Allo stesso modo, gli utenti che atterrano in questa landing page sono a una frase efficace di distanza dal comprare qualcosa!
Splash Page
Le splash pages sono una forma semplificata di landing page, che non ruota attorno a un modulo di contatto o alla vendita di qualcosa. Solitamente ospitano un banner pubblicitario e qualche riga di testo, non di più.
Lo scopo di una splash page è più informativo che altro: solitamente questa pagina si trova all’altro capo di un link sui social, e può essere utile per ringraziare gli utenti di una particolare azione, o per lanciare un nuovo prodotto.
404 Landing Page
In fin dei conti, anche gli errori 404 sono delle pagine su cui un utente atterra… Anche se lo scopo sarebbe quello di ridurle il più possibile, le 404 landing page rappresentano un’ottima opportunità di branding,
Anziché accogliere l’utente con un banale “pagina non trovata”, potresti aggiungere un’immagine e qualche riga di testo frivola e frizzante, oltre ai link per proseguire la navigazione sul tuo sito. In questo modo, strapperai un sorriso ai tuoi utenti e metterai un nuovo mattoncino al lungo percorso per fidelizzarli.
Attenzione, però: questo è l’unico tipo di landing page che deve recare dei link di navigazione. Tutte le altre landing page non devono assolutamente puntare alla tua homepage: sarebbe come riportare i tuoi utenti all’inizio del loro percorso! Addirittura, secondo una ricerca, rimuovere ogni traccia del menu di navigazione dalla tua landing page ne raddoppia l’efficacia.
Come costruire una landing page efficace
Per quanto i loro scopi possano differire, le landing pages hanno una struttura piuttosto simile: mentre un sito Web nasce con il compito di trattenere l’utente, facendo in modo che si sposti da una pagina all’altra attraverso i link interni, una landing page è un ecosistema chiuso.
Le regole base della navigazione online sono quindi sovvertite, perché l’efficacia di una landing page si misura in quanti utenti compiono l’azione richiesta, non nelle visualizzazioni di pagina o in altre metriche più “tradizionali”.
Quali sono i segreti per creare un’ottima landing page?
- Call to Action ben visibile e chiara: Si tratta dell’elemento cardine della landing page – il modulo di contatto o il pulsante “Acquista Ora”, ad esempio – che deve essere reso visibile. Gli utenti dovranno cliccare esattamente là sopra, dopotutto!
- Contenuto testuale focalizzato: Nel 99% dei casi, non serve a nulla affiancare agli elementi essenziali un copy dilungato sulla storia della nostra azienda. Meglio poche frasi ad impatto, che descrivano i benefici dell’iscrizione o dell’acquisto. Less is more!
- Layout responsive: Una landing è un elemento a sé stante, e come tale rappresenta un’occasione unica di entrare in contatto con nuovi utenti. Il modo in cui gli elementi sono disposti sullo schermo è di cruciale importanza, e occorre fare in modo che ogni dispositivo visualizzi tutto alla perfezione.
- Creazione di valore: Una landing page è incompleta se non premia l’utente per i suoi sforzi. Oltre alla landing, pensa anche a una pagina di ringraziamento e a un piccolo regalo per ringraziare chi partecipa alla conversione!
- Credibilità: Un’idea utile per attirare utenti che ancora conoscono poco il tuo brand è quella di inserire delle testimonianze e degli attestati di stima, come loghi di aziende che hanno collaborato con la tua.
- Immagini piacevoli e ottimizzate: Ricorda sempre che le persone ricordano l’80% di quello che vedono e il 20% di quello che leggono.
Come si misura l’efficacia di una landing page?
La metrica fondamentale di cui dovrai tenere conto è il CTR, ovverosia il Click-Through Rate. Con questa espressione si intende il tasso di conversione, cioè il rapporto fra il numero di utenti che convertono e il numero di visite attirate dalla landing page.
Normalmente, più alto è il CTR, più efficace è la pagina. Occorre però considerare il tipo di landing page che stai monitorando: ovviamente, una pagina che nasce per attrarre contatti avrà un CTR molto più elevato rispetto a una che vuole vendere un prodotto, dato che non tocca il portafogli dei tuoi utenti…
Non c’è una soglia minima da rispettare: per trovare la formula giusta devi essere pronto a testare diversi formati, diversi schemi di colori e diversi copy e analizzare cosa funziona e cosa no.
In media, il CTR di una landing page è pari al 2,35%. Speriamo che con questi consigli, la tua pagina vada ben oltre la media! E se hai bisogno di qualche aiutino…
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