Il classico di fine anno, per chi si occupa di SEO, è quello di fare non delle previsioni (non si può prevedere cosa farà Google, tanto meno i suoi update algoritmici), ma di mettere giù una lista di cose a cui guardare con particolare attenzione sulla base di quello che è successo durante l’anno che sta per finire.
Una checklist che potrà tornarci utile per avere ben presente il contesto generale dentro al quale applicare criticamente le analisi SEO e le successive strategie/azioni da intraprendere.
1. BERT e ottimizzazione incentrata sull’utente
Un update molto importante del 2019 è stato sicuramente quello denominato BERT, che a quanto pare aveva come obiettivo quello di comprendere meglio la query e l’intento di ricerca degli utenti, soprattutto per quanto riguarda anche le sempre crescenti ricerche vocali.
Rispondere in modo naturale e preciso all’intento di ricerca delle persone sarà il compito del bravo copy SEO; la classica “keyword” secca su cui costruire e incentrare tutto l’articolo potrebbe, nel 2020, essere una modalità di scrittura ad “efficacia ridotta”, superata da una che sappia cogliere in modo diverso e migliore quello che significa veramente “soddisfare l’intento di ricerca di una persona”.
E’ necessario capire esattamente la customer journey dei nostri utenti, come si muovono nel loro intero percorso di ricerca, cosa viene prima e cosa viene dopo, i loro problemi ed esigenze reali, e come supportarli anche in futuro.
Quindi, da tutto ciò, potrebbe discendere un secondo punto fondamentale, conseguente a questo, ovvero diventare un punto di riferimento; creare un brand con attorno una community di utenti che si fidano e che per questo cercano da noi la risposta più giusta e soddisfacente ai loro problemi.
La SEO si presenta certamente più “olistica” nel 2020.
2. Qualità dei contenuti
Se ne parla davvero da molti anni della qualità dei contenuti, ma ancora oggi, parlando sul piano generale, sembra di essere molto indietro.
La qualità di un contenuto non è assolutamente da scambiare con la sua lunghezza; questo è un altro errore che spesso si compie. Un contenuto deve essere lungo quel tanto che basta ad essere utile a soddisfare l’utente.
E la qualità non è solo nel numero di parole o nella bella fluidità di scrittura! Per qualità si intende l’esperienza globale che ha l’utente nell’usufruire di quelle informazioni, e dunque immagini di qualità ed esplicative, grafici che semplifichino i concetti, video, allegati, link di approfondimento, ecc.
3. E-A-T, l’importanza dell’autorevolezza
E-A-T (che in italiano possiamo tradurre con la triade competenza, autorevolezza e affidabilità), sarà sempre più importante, soprattutto per argomenti molto sensibili come quelli legati alla medicina, ai risparmi, alla casa, e in generale ai bisogni primari e vitali delle persone (Your Money, Your Life).
Importantissimo, dunque, curare e migliorare la propria reputazione, essere riconosciuti come una fonte autorevole nella propria nicchia, perché questo ci porterà sicuramente un vantaggio.
4. SEO tecnica
Anche per quanto riguarda il lato della SEO più prettamente tecnico, il 2020 ci impone di essere molto attenti alla UX e alle performance; il potenziamento di Search Console, con molti più dati disponibili da analizzare per quanto riguarda il nostro sito, è il segnale che Google ci lancia per farci capire quanto anche questa parte sia ritenuta di massima importanza.
A breve Google introdurrà un “bollino rosso” (come aveva fatto per l’https) per i siti che si caricano troppo lentamente.
Ottimizzare per il mobile è già una cosa che appartiene al passato, ma ricordarlo non fa mai male. Siamo già molto più avanti, nell’era dell’intelligenza artificiale, per ammissione dello stesso Google.
Nella SEO tecnica rientrano anche in modo prominente i dati strutturati, che nel 2020 saranno sempre più importanti, per aiutare il motore di ricerca a comprendere al meglio i nostri contenuti e avere la possibilità di uscire in serp con rich snippet invitanti per l’utente.
5. Link Building sarà sempre di più Brand Building
Nel 2020, e negli anni a venire, la link building fine a se stessa per spingere determinati contenuti in serp sarà sempre più sotto la lente di ingrandimento di Google, che ha recentemente inaugurato anche il nuovo rel=sponsored proprio – a suo dire – per comprendere meglio i link, per quale obiettivo sono stati creati, e per dare maggiore rilevanza ai contenuti meritevoli.
La link building dovrà sempre più sposarsi con la brand building, perché, come abbiamo detto già al punto 1) di questo articolo, Google darà sempre più rilevanza alle fonti riconosciute e autorevoli (stiamo parlando come “trend”).
Gli utenti stanno diventando sempre più esigenti e sono stanchi di fake news e contenuti di scarso valore; le risorse devono soddisfare pienamente i loro bisogni, e le serp dovranno sempre più corrispondere, nei risultati, a questo obiettivo. Se hai un marchio riconosciuto come affidabile e serio, sarà più facile posizionare i tuoi contenuti in alto.
Più si fidano di te, più sono disposti a condividere i tuoi contenuti (link), parlare di te (valore) e acquistare i tuoi prodotti (entrate).
Lo abbiamo detto; il 2020 segnerà davvero l’avvento di una SEO più “olistica”.
Buon anno di lavoro a tutti!
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