Le regole auree del fashion business? Inventarsi ed essere capaci di reinventarsi di continuo, specie in un mondo così ricco di competitors che sgomitano per emergere, ed essere sempre un passo avanti.
Servono strategie efficaci di fashion marketing, in grado di curare il rapporto con il pubblico e con gli utenti, che deve essere il più possibile diretto: il web è un perfetto strumento per raggiungere questo obiettivo. Il brand si avvicina al consumatore, instaurando con lui un rapporto di fiducia molto informale: il cliente vuole essere parte del progetto.
Ogni cosa ormai ha un suo aspetto centrale, che è di tipo esperienziale: la moda non fa differenza e il fashion marketing, di questo, tiene senza dubbio conto. Si acquista un’emozione, insieme al prodotto: sono una cosa sola e inscindibile.
E’ proprio questa la prima strategia vincente, quella dove la persona viene messa al centro con le sue particolari peculiarità. All’inizio le aziende di dimensioni più ridotte e quelle emergenti hanno capito che il web era un canale preferenziale per intercettare il pubblico. Un’operazione che con il tempo hanno imparato a strutturare anche i brand del lusso.
Un’altra strategia per connettersi con gli utenti è quella di creare una sorta di continuo “viaggio” alla scoperta del brand in quanto tale: dal processo produttivo con tutte le sue curiosità e i segreti “green”, si arriva ormai alla diretta streaming della sfilata in passerella e agli applausi finali delle modelle. Il collegamento è sempre più capillare, è una finestra sull’evoluzione del marchio stesso.
Campagne pubblicitarie e ricerca dei trend
Lavorare nel fashion marketing consiste anche nella gestione di campagne promozionali e pubblicitarie, indirizzando i social affinché riescano a trasmettere quella che è l’identità del brand e la sua intrinseca personalità (brand awareness). In questo settore infatti, capi e accessori devono essere facilmente identificabili con un marchio e i suoi valori. Inoltre si sta sviluppando anche un target nuovo, sempre più attento al rispetto ambientale.
Ecco perché, in questo caso, una strategia interessante di “marketing product oriented” potrebbe essere quella di investire in fibre naturali.
Prima di andare a definire gli obiettivi di marketing, sarà comunque necessaria una fase di ricerca. Quali saranno i settori a finire sotto la lente d’ingrandimento? Sicuramente verranno individuati i gusti e le tendenze del momento, da combinare con quelli del passato e da studiare a livello anche sociologico. Un modo anche per andare a definire la tipologia di persona che potrà così essere interessata a una determinata proposta di moda.
Il ruolo del moderno ‘passaparola’ degli influencer
Per la buona riuscita di una strategia di fashion marketing possono concorrere anche figure esterne all’azienda, che svolgono un’attività individuabile a grandi linee come una evoluzione del caro vecchio passaparola: sono fashion blogger e fashion influencer, divenuti figure spesso decisive per promuovere i vari prodotti di moda per un certo brand.
Quanto alle figure strutturate, senza dubbio è centrale anche il fashion marketer: il suo ruolo è quello di definire quali caratteristiche specifiche di un oggetto siano in grado di orientare la percezione del marchio nel consumatore. Senza contare la schiera di copywriter, content manager e designer, ma anche visual merchandiser – quest’ultimo con il compito di curare ambientazione ed esposizione nel punto vendita finale – e fashion buyer, il quale che pianifica gli allestimenti e coordina il magazzino.
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