I 5 migliori strumenti di Link Building per il 2024

Fare link building è una vera e propria arte, che si complica man mano che l’algoritmo di Google diventa più evoluto.

Chiunque abbia per le mani un progetto online deve scontrarsi con due facce della stessa medaglia:

  • Da un lato, la direzione intrapresa da Google con i suoi update suggerisce che molte pratiche di link building stanno diventando sempre più obsolete;
  • Dall’altro lato, si tratta pur sempre del più importante fattore di ranking a disposizione!

Per questo, è importante affilare le armi e creare un profilo di backlink naturale, autorevole e in grado di dare una spinta al proprio sito. Per fortuna, non siamo soli in questa missione: esistono molti strumenti di link building in grado di semplificare la vita anche al meno scafato dei professionisti. Vediamoli insieme.

 

Gli strumenti di seguito proposti sono utili alleati, però a volte è necessario farsi affiancare da un professionista per un’analisi SEO completa. Contattaci per ricevere un’analisi preliminare gratuita!

Ahrefs

L’assoluto re dei SEO tools, con delle funzionalità che vanno ben oltre la semplice analisi di backlink. Ahrefs è un ottimo strumento per fare keyword research, permette di esaminare i dettagli tecnici di un sito e consente di farsi un’idea in pochi passaggi dei contenuti che hanno maggiore trazione online.

Uno dei punti di forza di Ahrefs è però l’enorme database di siti Web da cui estrae tutti i dati che ci servono per fare link building. Inoltre, è uno degli strumenti di link building più intuitivi a disposizione: basta inserire il nostro sito nella barra di ricerca e aspettare.

I rapporti di Ahrefs sono molto facili da navigare e permettono di farsi un’idea delle aree di intervento in pochissimi clic. Ad esempio, nel rapporto Ancore possiamo vedere tutti gli anchor text utilizzati per linkare al nostro sito e la loro incidenza in percentuale. Noteremo così se c’è un forte sbilanciamento verso anchor di brand o manipolative.

Una funzione imperdibile è Link Intersect, che permette di selezionare dei competitor e vedere chi sta linkando a loro, ma non al nostro sito. In questo modo, potrebbero aprirsi delle nuove opportunità di link building.

Majestic

Majestic è un software incentrato sull’analisi di backlink, con un database paragonabile a quello di Ahrefs. Le sue metriche proprietarie, il Trust Flow e il Citation Flow, sono utilissime per analizzare un sito.

  • Trust Flow (TF): Misura l’autorevolezza e l’affidabilità dei link che arrivano a un sito. È un parametro incentrato sulla qualità dei collegamenti in entrata: un sito con 3 backlink da portali autorevoli ha un TF molto più alto di un sito con centinaia di link in ingresso da siti spam.
  • Citation Flow (CF): È un parametro incentrato sulla quantità dei backlink. Se un sito ottiene molti link, il suo CF si alza a dismisura, indipendentemente dalla qualità dei domini referral.

Le due metriche non andrebbero prese singolarmente, perché qualità e quantità del profilo backlink si compenetrano. Per questo, è utile calcolare il rapporto fra Trust Flow e Citation Flow, detto Trust Ratio (TR).

Un TR superiore a 0.7 è ottimo, perché segnala che un profilo di backlink è costruito pensando sia alla qualità che alla quantità dei collegamenti in ingresso.

Una funzione molto interessante su Majestic è il Context Report, che permette di ottenere dati accurati non solo sul Trust Flow e il Citation Flow dei siti linkanti, ma anche sulla densità dei link nelle pagine.

In sostanza, il grafico sulla densità dei link permette di scoprire dove i link vengono inseriti all’interno di una pagina. È un modo di riconoscere alcune tipologie di sito e di scovare delle opportunità: se una pagina non ha concesso nessun link esterno in posizione centrale, potremmo approfittarne e chiedere gentilmente un collegamento al nostro sito!

A differenza di Ahrefs, Majestic è piuttosto complicato da navigare e i suoi rapporti sono meno intuitivi da leggere. Ciononostante è un ottimo strumento per fare link building, anche se la curva di apprendimento è più ripida.

SEOZoom

Tra i principali strumenti di link building, non potevamo non menzionare la famosissima suite tutta italiana per fare SEO. Ma attenzione, non è solo per l’orgoglio patriottico che ve la segnaliamo! Se il vostro progetto online è all’interno dei confini nazionali, SEOZoom permette di ottenere dei dati talmente approfonditi da essere imprescindibile.

Così come Ahrefs, anche SEOZoom è uno strumento a tutto tondo: al suo interno possiamo trovare un’ottima sezione per fare keyword research, delle funzioni molto avanzate che permettono di monitorare i propri testi e perfino un crawler per scovare tutte le problematiche tecniche di un sito.

Il suo database di siti è molto più ridotto rispetto a un mostro sacro come Majestic, ma nonostante ciò la suite tricolore offre una funzione che non riusciremmo a trovare da altre parti: Trova Partner Settore.

Situata nel rapporto Link Building, questa funzione permette in pochissimi clic di ottenere un elenco di siti autorevoli a cui rivolgersi per ottenere dei link. Il punto di partenza è la scelta del settore da cui vogliamo “pescare” dei link autorevoli: possiamo scegliere tra un’infinità di opzioni come Arte e Intrattenimento, Finanza, Sport e molto altro.

Una volta individuato il settore specifico che ci interessa, possiamo impostare delle soglie minime di autorevolezza e un intervallo di appartenenza al settore.

  • Un intervallo molto ristretto implica che otterremo un elenco di siti altamente specializzati in un argomento; 
  • Un intervallo più largo sbloccherà invece siti che toccano l’argomento di nostro interesse in maniera più tangenziale.

Hunter.io

Una volta trovati dei domini che ci interessano, non ci resta che contattarli! Potremmo avere in serbo dei contenuti imperdibili, che aspettano solo di essere linkati. Trovare delle mail di contatto potrebbe però essere complicato, data la moltitudine di informazioni che popolano il Web.

Uno strumento molto interessante per rintracciare dei potenziali contatti è Hunter.io, che attraverso delle raffinate funzioni di scraping permette di trovare tutte le mail di contatto associate a uno specifico dominio, rovistando qua e là fra le menzioni al sito.

In questo modo, avremo in pochi passaggi una lista di persone da contattare per proporre loro un contenuto interessante, o per dare vita a delle nuove e proficue partnership lavorative.

NoFollow

Non è un vero e proprio tool, ma una preziosa estensione per Google Chrome. NoFollow permette di verificare se un link in un contenuto è dofollow o nofollow senza ispezionare il codice sorgente.

Può avere un suo perché anche nelle fasi iniziali di una strategia di link building! Se notiamo qualche sito interessante, potremmo fare un giro tra le sue pagine: avremo così una prima idea sulla politica che adottano in merito ai link verso l’esterno. Se la maggior parte dei link a fonti o approfondimenti sono nofollow, forse è bene rivolgersi verso altri lidi.

In conclusione

Tutti gli strumenti di link building nascondono un costo. La maggior parte dei tool SEO ha un modello freemium, in base al quale occorre sborsare un canone mensile per accedere a tutte le funzioni.

Il costo di fare link building non è però solo monetario: servono molto tempo e pazienza per ottenere degli output di livello, e la curva di apprendimento potrebbe essere scoraggiante. Se volete massimizzare i risultati e minimizzare le preoccupazioni, affidatevi a chi di link building ci mastica da tempo!

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