Il Growth Hacker è una parte del marketing estremamente focalizzato sulla crescita; inizialmente nacque come un termine legato alle attività delle start-up, che generalmente, appunto, hanno bisogno di crescere in maniera esponenziale, in breve tempo, e con costi ridotti. Poi, data l’efficacia di questo approccio di marketing, fare “growth hacking” è diventata una disciplina e una strategia fatta propria anche da grandi aziende già affermate.
Growth Hacker Marketing: su che cosa si basa
Un tipico esempio di team di sviluppo in growth hacker marketing è quello composto da professionalità diverse ma complementari, che si applicano insieme per trovare soluzioni nuove e creative, alternative più intelligenti ed economiche rispetto ai tradizionali funnel di marketing, come ad esempio utilizzare i social network in maniera innovativa, ideare campagne di marketing virali o quant’altro riesca ad uscire (con successo) dai soliti schemi.
E’ un marketing ideato in gran parte applicando il cosiddetto “pensiero laterale”; è un mindset, uno schema mentale che ha l’obiettivo di trovare soluzioni nuove e allo stesso tempo replicabili, quindi con un’assoluta presa sulla realtà che non deve mai venire meno.
Growth Hacker Marketing: i 3 pilastri fondamentali e in cosa si differenzia dal marketing tradizionale
La definizione riportata da Raffaele Gaito, uno dei growth hacker più importanti ed influenti d’Italia, è la seguente: “Il Growth Hacking è un processo di sperimentazione rapida sul prodotto e sui canali di marketing per trovare il modo più efficiente per far crescere un business.”
E sempre seguendo la sua spiegazione, ecco quali sono i 3 pilastri fondamentali e imprescindibili di ogni attività di marketing che aspiri ad essere indicata come “growth hacking”:
- il growth hacker marketing è un processo (non una “trovata” estemporanea!), che analizza e sottopone ad esperimenti successivi sia il marketing che il prodotto, intrecciando dati e risultati per arrivare alla definizione di una strategia replicabile(ovvero misurabile, ripetibile e scalabile);
- il growth hacker marketing deve avere sempre due piedi in due staffe, che sono l’efficienza e l’ottenere il massimo con il minimo budget;
- il growth hacker marketing è interamente e totalmente focalizzato sulla crescita del business; altri obiettivi non riguardano questo approccio.
Chi si occupa di growth hacking è un po’ il Mr Wolf della situazione, che arriva e risolve problemi! In modo veloce, efficace, ed ottenendo il massimo con il minimo.
Il growth hacker marketing si differenzia dal marketing tradizionale sia per l’approccio mentale (“Think out of the box!, e dunque “creativo”), ma anche per il fatto che deve essere, come abbiamo già detto, scalabile/ripetibile e veloce nell’ottenere i risultati positivi.
Inoltre, se il marketing tradizionale si occupa solitamente di fare brand awarness e di accrescere il numero di clienti, il growth hacker marketing si spinge molto più in là, occupandosi per esempio anche di come adattare il processo nel tempo, come conservare i clienti e di tutti quegli aspetti collegati alla revenue.
Abbiamo dunque provato, in questi pochi paragrafi, a darvi un’infarinatura di quello che è il growth hacker marketing, approccio che ha decretato la fortuna di moltissime aziende, anche assai famose e di livello internazionale. E siccome dai “più grandi” c’è sempre qualcosa da imparare, l’invito è quello di continuare a riflettere sui concetti espressi nell’articolo e tentare di capire se potrebbero essere efficaci per dare una svolta anche alla vostra tipologia di business.
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