Mentre scorriamo le pagine web alla ricerca di informazioni, dati o prodotti il nostro occhio si imbatte nei caratteristici e spesso variopinti bottoni cliccabili, fatti e progettati per accattivare gli sguardi degli utenti. Stiamo parlando delle ‘call to action’, spesso indicate con l’acronimo CTA, la cui traduzione letterale è ‘chiamata all’azione’.
A che cosa servono? Fare clic con il mouse equivale a comunicare la volontà di compiere una determinata azione, di proseguire in un percorso di navigazione così come di concretizzare un acquisto e così via.
L’importanza di sintesi e brevità dei messaggi nelle call to action
Quali sono i trucchi per la realizzazione di CTA efficaci? Per prima cosa bisogna puntare sulla estrema sintesi e sulla brevità del messaggio: sappiamo bene che online le persone hanno poco tempo e non vogliono perdersi nell’interpretazione più o meno velata di messaggi. Occorre colpire il lettore e condurlo in breve tempo a fare una determinata scelta.
Qualche consiglio sempre valido:
- le parole devono essere poche e brevi;
- i concetti espressi devono essere facilmente compresi dal proprio target,
- meglio evitare la terminologia tecnica;
- il messaggio deve essere chiaro, l’utente non è chiamato a interpretarlo.
Il ruolo della call to action può essere davvero cruciale nel contesto del web. Non soltanto si puntano a invogliare i visitatori a dirigersi verso determinate pagine e ambiti di un sito – per esempio verso pagine che contengono offerte d’acquisto – ma diventa possibile e più agevole fare lead generation, dunque creare contatti in specifiche landing page.
Il posizionamento della call to action? E’ sempre meglio inserirla ‘above the fold’
Per quanto riguarda la scelta del posizionamento di una call to action, occorre in primis fare mente locale sul fatto che i maggiori tempi di permanenza del pubblico utente online si registrano nell’area cosiddetta ‘above the fold’. E’ dunque qui, nella parte più vista e più in alto del portale, che è corretto inserire il bottone. Un consiglio che vale soprattutto quando l’intenzione sia riuscire a trasformare gli anonimi utenti in clienti interessati e che poi acquistano.
L’aspetto grafico e la scelta delle parole: una mini-guida
In chiusura di questo approfondimento sarà necessario fare un focus sull’aspetto grafico della call to action e sull’importanza di scegliere le parole giuste. Stiamo parlando di un bottone contenente un comando di tipo diretto al pubblico, dunque il consiglio è quello di scegliere un verbo imperativo e che non lasci dubbi (si tratta di uno dei rari casi in cui è corretto dare agli utenti un vero e proprio comando).
No ai giri di parole: la call to action è chiara e indirizza velocemente verso una nuova parte del sito. E’ ovvio che il comando da solo non basta, occorre anche prendersi cura dell’aspetto grafico della call to action. Sarà dunque necessario utilizzare un colore che inviti al clic, studiato in relazione alla specifica condizione e al particolare comando (l’arancione, per esempio, stimola lo shopping). E’ sempre bene predisporre animazioni al passaggio del mouse sul bottone, inoltre bisogna sempre dare respiro e prevedere uno spazio tra la call to action e il resto degli elementi. Sempre meglio preferire bottoni dalla forma stondata e meno aggressiva.
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Ultimo aggiornamento: 04/12/2020