Prima di parlare dello storybranding, diciamo che comunicare agli altri chi siamo e che cosa facciamo è importantissimo, specialmente in questo avvio di millennio quando ormai i contatti tra persone e realtà lavorative avvengono per la maggior parte in via digitale. Siamo abituati a fare riferimento ai nostri device elettronici – tablet e smartphone ma non solo – per una lunga serie di attività. Attraverso di essi cerchiamo info e aziende, ma anche persone o prodotti che poi – sempre online – finiamo per acquistare. La soglia di attenzione su internet è piuttosto bassa. Ecco perché è sempre corretto andare in cerca dei migliori metodi per intervenire in questo senso e incrementare l’interesse degli utenti.
Tra le strade più interessanti da intraprendere online c’è senza dubbio quella offerta dallo storybranding. Si tratta di una tipologia di comunicazione pensata per i canali digitali, con l’obiettivo di raccontare al mondo quali caratteristiche professionali rendono irripetibile e unica una realtà aziendale. I punti forti, quelli in grado di assicurare un vantaggio competitivo, vengono isolati e messi bene in evidenza. Ciò consente di strutturare una trama di contatti virtuosa. Per prima cosa occorre condurre uno studio e un’analisi approfondita in merito all’azienda stessa. Questo permette di comprendere quale ruolo essa ricopra nel mercato di riferimento e quale diversa posizione ambisca invece a raggiungere. Il processo di creazione dello storyboard è lungo e complesso: questa prima fase ricopre un’importanza cruciale e nulla deve essere lasciato al caso.
Storybranding: analizzare la realtà aziendale e sondare il pubblico target
Abbiamo detto quanto sia importante condurre un’analisi approfondita della propria realtà aziendale per riuscire a narrare la relativa storia imprenditoriale e professionale. Questo, ovviamente, da solo non è sufficiente per centrare l’obiettivo. Occorre comprendere quale sia il particolare pubblico target, ovvero le persone e le altre realtà alle quali siamo interessati a veicolare il messaggio con lo storybranding. Si deve cercare di capire chi potrebbe essere interessato a conoscere la storia che vogliamo raccontare. Il successo potrà essere ottenuto solo e unicamente nel caso in cui, veicolando bene il messaggio, si riescano a intrecciare rapporti nuovi e dunque a condividere un valore. L’obiettivo dichiarato di questa forma di comunicazione digitale è infatti promuovere e migliorare l’immagine del marchio.
L’importanza dell’engagement e della coerenza dei contenuti nello storybranding
Dopo aver definito chi siamo e quale sia il nostro posto nel mondo come azienda si dovrà fare mente locale sull’orizzonte da raggiungere e in che modo farlo. Questa visione rappresenterà la stella guida dell’intero percorso. Sempre seguendo un particolare modus operandi, il quale fa leva sulle emozioni di coloro che saranno deputati a ricevere il messaggio e la nostra storia.
D’altra parte la regola aurea nel mondo digital è quella che spiega come sia l’engagement (ovvero il coinvolgimento emotivo) che si riesce a far scaturire da determinate azioni a decretarne il successo. Puntare su aneddoti e consigli anziché solo e unicamente su fredde statistiche è un primo passo per stabilire un ‘ponte’ con chi legge. Attenzione a mantenere sempre alto il livello di coerenza dei contenuti. Tramite i social ma non solo, inoltre fate in modo che i contenuti stessi siano sempre ponderati e mirati. Tra i canali più performanti ai quali ricorrere, oltre alle già citate piattaforme social, bisogna indicare anche il blog aziendale (a patto di aver impostato prima e correttamente un buon piano editoriale).
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Ultimo aggiornamento: 06/11/2020