Il social selling è un concetto che viene fin troppo spesso frainteso e confuso con i Marketplace presenti su varie piattaforme. Oppure, con una sorta di televendita 2.0. Per chi si trova ad operare in molti settori, è assolutamente indispensabile riuscire a comprendere questo concetto, soprattutto per poter approfittare dei vantaggi innegabili che il suo impiego offre. Tante piattaforme social hanno costruito i loro sistemi di vendita, mercati più o meno avanzati con strumenti pubblicitari preconfezionati che non sempre riescono a convincere.
Che cosa è il social selling
Il social selling non è una vendita di tipo ‘push’. Non si punta a rincorrere i prospect presenti sui social media cercando di vendergli un prodotto tramite una campagna martellante di messaggi. Non è neanche il tentativo di costruire profili su social network come Facebook cercando di approcciare i possibili clienti. Anche questo rientra in ottiche push che non funzionano più. In particolare con un pubblico costantemente esposto e con un buon grado culturale di assimilazione di certe strategie.
Il social selling può essere definito una forma di interazione diretta degli addetti alle vendite con i prospect, formando così il desiderio di acquisto, dopo aver creato un percorso interessante, spesso coltivando il rapporto su periodi lunghi, con una buona interazione tramite i canali diretti offerti dalle piattaforme. Il social selling è lo sviluppo di un sistema per individuare le opportunità di vendita del brand, valutando direttamente il pubblico e creando relazioni di valore, anche con la condivisione di contenuti, accumulando dati e info utili a rendere più probabile la vendita.
L’impiego dei social media è al centro
Questa tecnica fa leva sull’impiego diretto dei social per costruire una strategia costantemente in sviluppo e in crescita, per dare un fondamento ottimizzato per le interazioni che porteranno effettivamente alla vendita. Il social seller deve compiere tre attività importanti: avvicinamento, interazione e pubblicazione.
Le tecniche devono essere pull, ad esempio si deve interagire nei gruppi di interesse e condividere contenuti di valore per il pubblico dei prospect.
Vediamo adesso quali sono i principali punti chiave utili per sviluppare la strategia:
- si deve creare un brand professionale e personale, passando ad esempio da LinkedIn, con un profilo chiaro, aggiornato e ordinato. I contenuti relativi a competenze ed esperienza, così come a reputazione professionale e credibilità, devono essere messi al centro;
- occorrono ricerche mirate per scoprire i potenziali acquirenti, scoprendo qual è l’ambiente che frequentano, per poter indirizzare al meglio le proposte che porteranno alla vendita.
- è necessario partecipare alle discussioni online, essere presenti sulle piattaforme, iscriversi a gruppi e newsletter per capire quali sono i bisogni che il brand deve soddisfare, perché sono proprio i prospect i soggetti che ne parlano maggiormente;
- essere presenti su un social significa sviluppare relazioni significative, connessioni che vadano oltre l’idea di vendere, fornendo al pubblico informazioni e contenuti interessanti,
bisogna riuscire a riassumere con esempi diretti e brevi quelli che sono i risultati da raggiungere, così da offrire ai collaboratori gli strumenti immediati su cui lavorare.
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Ultimo aggiornamento: 29/12/2020