Differenza tra influencer e content creator: vantaggi e svantaggi

Le principali differenze tra influencer e content creator, con focus sui loro vantaggi e svantaggi. Scopri quale figura professionale fa al caso tuo.

Sono innumerevoli le nuove figure professionali nate sul web, come influencer e content creator, che spesso vengono confuse. In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza, analizzando le differenze che intercorrono tra ambedue le professioni, in modo tale da riuscire a valutare quando è preferibile avvalersi dell’una oppure dell’altra.

Content creator, di cosa si occupa?

Per comprendere la differenza tra content creator e influencer, iniziamo con il descrivere il lavoro della prima figura.

Il content creator è un professionista che lavora nel digitale sulla base di uno specifico piano di comunicazione: propone infatti diverse soluzioni in termini di creazione di contenuti in linea con obiettivi, trend e target, predisponendo una puntuale pianificazione a livello editoriale.

Quali sono i canali su cui opera maggiormente? In primo luogo i social, da Instagram a Facebook, passando per YouTube, TikTok e persino LinkedIn. Può anche pubblicare all’interno di un blog personale. 

Lo fa, comunque, realizzando un tasso elevato di engagement, ovvero di coinvolgimento dell’utente, con cui instaura un rapporto di fiducia per via della qualità di quello che crea. 

Quando lavorare con un content creator

Non sempre i content creator lavorano come influencer. Anzi, è piuttosto raro, perché si concentrano sul lato creativo della comunicazione

Per capire quando è preferibile lavorare con un content creator piuttosto che con un influencer, è necessario conoscere cosa è in grado di offrire. Nel dettaglio:

  • Creazione di contenuti di qualità;
  • Elaborazione di una strategia personalizzata; 
  • Ideazione di testi, video, foto, design grafico a misura del richiedente.

Un content creator comunica secondo un’alta capacità di persuasione, utile a sviluppare un coinvolgimento attivo dell’utente. Deve inoltre avere un buon livello di organizzazione, visti i tanti aspetti su cui si concentra il suo lavoro.

Oltre a mettere in campo una creatività ai massimi livelli, è necessario che sappia padroneggiare le principali tecniche di marketing, a fronte di buone capacità analitiche.

Influencer, di cosa si occupa?

Veniamo agli influencer, ora, una delle figure professionali più ricercate sul web. Abbiamo diversi nomi nostrani da poter menzionare. Su tutti, ovviamente, Chiara Ferragni, considerata dalla rivista Forbes come la prima influencer al mondo nel settore della moda.

Perché abbiamo iniziato la descrizione parlando di loro? Per far comprendere che la figura degli influencer, tanto bistrattata e spesso messa in dubbio, è una delle più preziose per le aziende che vogliono sponsorizzare i propri prodotti sui social.

È questo il suo lavoro: condividendo il messaggio sui propri canali, raggiunge migliaia e in alcuni casi milioni di persone in tutto il mondo, influenzando la loro opinione in modo positivo.

Chiaramente, costruire una community, per gli influencer, non è affatto così semplice. Il loro lavoro è costante nel tempo, e devono sempre mantenere il focus sulla propria audience. Come? Autorità, competenza nel proprio settore – nel caso di Ferragni è la moda – ma anche saper costruire una relazione di fiducia con i propri follower fa di certo la differenza.

Quando rivolgersi a un’influencer 

Sono tantissimi gli influencer in Italia a cui le aziende possono rivolgersi per chiedere sostanzialmente di ottenere una maggiore visibilità. Rispetto ai content creator, gli influencer recensiscono prodotti, piuttosto che dedicarsi alla creazione di contenuti in senso lato.

Tuttavia, la collaborazione è proficua ugualmente, perché, influenzando le opinioni altrui, riescono ad accrescere la fiducia dei consumatori nei confronti di un brand, raggiungendo persino un target specifico.

La scelta degli influencer è qualcosa di piuttosto complesso. Non è detto, infatti, che scegliere nomi particolarmente affermati e seguiti sia la strategia migliore. 

Pertanto, si tratta di professionisti che vengono suddivisi secondo molteplici tipologie in base a diversi parametri: il più comune è proprio il numero di follower. Sotto questo punto di vista si parla di:

  • Mega influencer o celebrity: oltre 1 milione di follower;
  • Macro influencer: 500.000 – 1 milione di follower;
  • Medio influencer: 50.000 – 500.000 follower;
  • Micro influencer: 10.000 – 50.000 follower;
  • Nano influencer: 1.000 – 10.000 follower.

Sono sempre di più le aziende che si avvalgono di partnership con micro e persino nano influencer. Una scelta che permette da un lato di investire un budget ridotto, e al contempo di potersi rivolgere a un target mirato, più in linea con quello di riferimento.

In conclusione: comprendere la differenza tra influencer e content creator ti permette di fare la scelta migliore per la tua azienda

Adesso che ti è più chiara la differenza tra influencer e content creator, puoi collaborare con una figura professionale o l’altra (o ambedue), tenendo ben presente che l’obiettivo non è il medesimo.

Il content creator, come abbiamo visto, è la persona a cui rivolgerti nel momento in cui necessiti di creare contenuti. L’influencer, invece, come suggerisce la parola stessa, può influenzare l’opinione dei consumatori a tuo vantaggio.

Riconoscere e distinguere le due figure, dunque, è il primo passo per ampliare la tua strategia di marketing e raggiungere nuovi clienti, tra creatività, abilità comunicativa e influenza.

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