Tra le strategie SEO più importanti, la link building è un enorme punto di riferimento: fonda le sue basi sulla creazione di uno o più collegamenti da un sito web all’altro, con il preciso scopo di aumentarne l’autorevolezza, oltre che il valore, agli occhi dei motori di ricerca. Come Google!
I link sono molto rilevanti per il posizionamento sui motori di ricerca: tra le attività di SEO off-page, hanno un’importanza spesso decisiva. Contrariamente a quanto si possa erroneamente pensare, non è un’attività semplice né da strutturare alla leggera: con questa guida offriamo una panoramica approfondita sul suo funzionamento, ma anche sui pro e sui contro, per aiutare il brand a crescere: il tuo.
Cosa si intende per link building
Questa tecnica di ottimizzazione consente di aumentare i link in ingresso. È una modalità che permette, con il tempo, di incrementare l’autorevolezza e il valore di un dominio. In sé, questa attività spesso racchiude diverse strategie e obiettivi da perseguire, tra cui lavorare sulla brand awareness.
Alla base della link building, come anticipato, ci sono i link: ce lo dice la parola stessa. E se ci fermiamo a riflettere, come utenti, siamo abituati a “viaggiare” da una pagina all’altra. È questo il vantaggio principale del web: l’occasione di spostarsi da un punto A al punto B con un solo click.
Nella SEO, i link della link building vengono chiamati con il termine di backlink. Naturalmente è indispensabile strutturare una strategia con backlink di qualità: non si può essere approssimativi, perché il rischio è che il motore di ricerca avverta la strategia e, di conseguenza, penalizzi il sito.
Ed è questo un punto indispensabile da conoscere e che fin troppo spesso si tende a dimenticare: la link building è un’attività naturale. È il motivo per cui viene considerata un fattore di ranking: la qualità e la quantità dei collegamenti non deve mai venire meno.
È bene sottolineare che la link building si differenzia dalla link earning: in questo caso, infatti, i link sono perfettamente naturali, perché vengono scelti da chi ha reputato i contenuti di un sito interessanti a tal punto da linkarli sul proprio sito web in modo contestualizzato. Ottenere link naturalmente è la base della link earning. Ma allora cosa vuol dire link building?
Link building, il significato
Abbiamo visto cosa si intende per link building, ed è facile intuirne il significato: possiamo intendere questa strategia come una rete di collegamenti. Per la diffusione di contenuti utili, però, dobbiamo fare un passo indietro: prima di iniziare l’attività, deve essere impostato un piano editoriale.
Solamente in seguito, con il tempo, si possono osservare i primi risultati: l’obiettivo è di migliorare la posizione delle proprie pagine nella SERP (Search Engine Results Page), in modo tale da aumentare il traffico e, in seguito, il bacino stesso di utenza.
Da qui si intuisce l’importanza della link building: è utile per i blog, per gli e-commerce, per i siti di informazione, per le aziende che vendono servizi o prodotti e moltissimi altri casi.
Essere presenti sul web spesso non è abbastanza: se è vero che un negozio si trova in un punto fisso, e prima o poi qualcuno ci passerà, trovare un sito web non è altrettanto facile. Per essere trovati, c’è la necessità di puntare a una strategia.
Sono tante le variabili in gioco: con la link building, possiamo lavorare sul trust di un sito, ma non dimentichiamo un fattore indispensabile: è Google stesso ad apprezzarne il meccanismo.
Cosa sarebbe il web senza link di approfondimento? Un mondo desolato! Questa attività, che è tanto tecnica quanto efficace, riesce a fare la differenza per moltissimi settori: siamo di fronte a livelli di competitività mai visti prima d’ora. Il web si è evoluto, non è lo stesso di 10 anni fa, ma soprattutto sono aumentati i siti e di conseguenza i competitor.
Cosa sono i backlink, ovvero chi ti sta linkando
Abbiamo tutte le basi per comprendere cosa sono i backlink a questo punto: link su siti diversi dal nostro che portano a una pagina del nostro sito web. Noti anche come “inbound link”, vengono definiti degli indicatori di popolarità, dal momento in cui tutti possono, di fatto, linkarci, e in qualsiasi momento.
Ma chi ci sta linkando? Può essere un portale, un blog, una testata giornalistica, un sito informativo, un e-commerce. I link possono provenire da molteplici piattaforme, ma devono sempre essere sostenuti da un bisogno.
Per avere il succo, bisogna ricevere una spinta e rispondere a un’esigenza: la scelta di linkare un contenuto per fornire un contesto, per supportare una richiesta, per citare una fonte, per consigliare un prodotto o portare maggiore valore al contenuto che abbiamo scritto.
Quando il backlink avviene nelle giuste modalità, un motore di ricerca lo comprende e premia l’URL target: per farlo, deve interpretarlo come un gesto intenzionale al 100%.
Il primo ad avere compreso le potenzialità dei backlink è stato proprio Google: se un tempo però si puntava alla quantità dei link, oggi si punta alla qualità. Un cambiamento radicale che ha aperto gli occhi a tutti sull’importanza di strutturare una strategia naturale e di valore per il web.
Vale la pena soffermarsi su un aspetto a questo punto: sai cosa vuol dire EAT? Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness (ovvero competenza, autorevolezza e affidabilità).
Dovresti conoscere questa definizione per un motivo specifico: per raggiungere maggiore autorevolezza a tua volta, devi essere linkato da portali che rispondono ai tre requisiti EAT.
Più un sito è popolare, maggiore è il peso dei suoi link. Ma non è l’unico aspetto da osservare: anche il contesto e il contenuto, così come la pagina da linkare, vanno presi in esame.
Come funzionano i backlink, quali sono i meccanismi
Cerchiamo di comprendere il funzionamento della link building, dei backlink: andiamo alla scoperta dei meccanismi che mettono in moto la strategia.
Facciamo un passo indietro: c’è un concetto che per il momento non abbiamo affrontato ed è quello metaforico di link juice. Sì, proprio come noi. Juice, che in italiano significa “succo”, è il valore che una pagina riesce ad acquisire grazie ai backlink, ovvero ai link in ingresso.
Ora facciamo un passo in avanti: poniamo il caso che tu abbia creato una nuova pagina sul tuo sito web. Magari per un prodotto, un articolo, un servizio. Devi attendere prima di tutto che i motori di ricerca la valutino: vengono presi in esami tantissimi fattori, dalla qualità del contenuto agli accorgimenti SEO che sono stati effettuati per spiccare rispetto ai competitor.
In seguito, quella pagina inizia a ricevere i backlink con la giusta strategia di link building. Con il tempo – nulla è immediato! – ogni backlink ne aumenta il potenziale. Di conseguenza, migliorano anche la credibilità e il valore stesso.
Il meccanismo dei backlink è facile, ma al contempo non è così immediato. Con un solo link, non si ottengono grossi risultati, anche perché molto dipende dal suo valore. Non tutti i siti presentano la stessa autorevolezza.
Ecco perché è essenziale non perdere di vista un fattore: backlink e naturalezza sono due termini che devono essere accostati. I parametri di ranking dei motori di ricerca non sono banali, perché riescono a percepire la differenza tra un link manipolativo e forzato e un link naturale.
La mossa giusta? Analizzare il sito di partenza, studiare i competitor, concentrarsi sul miglioramento del traffico e della fiducia del sito. Sono tutti step che vanno fatti, uno dopo l’altro, per definire una strategia di link building davvero utile.
Esempi di link building
Non basta inserire un link: questa attività viene preceduta da uno studio approfondito, da riflessioni che i SEO Specialist fanno di suggerire la strategia.
Va da sé che sono numerosi o contenuti che si possono strutturare per fare link building. Per esempio, gli articoli “how to”, le cosiddette guide sono molto utili perché sono sempre di valore per gli utenti e di solito sono keyword con volumi di ricerca piuttosto alti.
Anche le ricerche in merito a un settore specifico sono estremamente ben viste da Google, soprattutto quando sono accompagnate da dati e analisi svolte con attenzione e con dovizia di particolari.
I contenuti di stampo educativo sono spesso usati per fare link building nel settore medico: scrivere articoli a tema salute e benessere non è così facile. Il rischio è di comunicare informazioni sbagliate al lettore e di penalizzare la strategia stessa.
Si possono usare i contenuti di ispirazione o con testimonianze, gli articoli evergreen, o ancora i contenuti virali.
Facciamo degli esempi concreti per un’azienda che si occupa di fitness: i contenuti emozionali con testimonianze sono sempre preziosi e possono fungere da motivazione ad altri clienti.
Un’agenzia di viaggi, invece, potrebbe puntare sui contenuti virali per linkare i propri pacchetti: gli utenti sono sicuramente incuriositi all’idea di leggere un’infografica sui “10 luoghi più instagrammabili del mondo” e magari scoprire come prenotare.
Non sottovalutiamo, in ogni caso, gli articoli evergreen, perché la loro forza è l’interesse nel lungo periodo. Poniamo un esempio anche in questo caso: un’azienda che vende un prodotto interessante e rivoluzionario per le pulizie. Ecco, da qui si potrebbe strutturare una serie di contenuti su come pulire specifiche zone per la casa, puntando con un approfondimento al prodotto.
Osservando tutti i tipi di contenuto, c’è un aspetto interessante che salta all’occhio: la link building si applica a tutti i settori, un po’ come il colore nero nel mondo della moda, destinato a non tramontare mai.
Come fare link building: come ottenere link da altri siti web
Se la volontà è quella di massimizzare il risultato e le conversioni, non possiamo inserire i link “a caso” in un contenuto. Proprio no. È la qualità che ci deve guidare: la logica. Le connessioni e i collegamenti vanno studiati e approfonditi dopo aver compreso le esigenze del proprio sito web.
Per fare link building, è necessario partire da due aspetti: non siamo di fronte a una strategia dalla formula magica. Devono essere impostati necessariamente degli obiettivi a medio e lungo termine.
Tempo e pazienza sono due caratteristiche imprescindibili: il SEO Specialist deve intercettare link naturali, scegliere siti autorevoli e contestualizzati (ad es. negozi di moda che ottengono un link naturale da un sito di moda).
Massima attenzione va data proprio alla scelta del sito in cui pubblicare il contenuto: negli anni, sono stati strutturati delle piattaforme proprio con lo scopo di ospitare guest post. In questo caso, senza una strategia valida, è possibile incorrere in un’eventuale penalizzazione.
C’è anche un’altra figura, un enorme punto di riferimento in questa attività, il cui intervento è spesso determinante per il successo della strategia stessa: il copywriter.
Di cosa si occupa? È lui a strutturare il contenuto, dopo aver appreso anchor text e link da inserire: il suo compito è realizzare un articolo di valore, realmente informativo, di qualità. Non solo: deve indirizzare il lettore al link con un approfondimento.
Ecco che comprendiamo un altro tassello fondamentale del link: è una risorsa, di fatto. Non deve essere inteso in termini di sponsorizzazione, ma di valore: perché gli utenti dovrebbero cliccare? Perché dovrebbero approfondire un prodotto o servizio?
Quel link è la risposta a un bisogno. È l’approfondimento a una domanda, un dubbio. In questa ottica, non dobbiamo mai dimenticare che con il link accompagniamo l’utente nell’esperienza di navigazione: siamo tenuti a scrivere contenuti coerenti, autentici, mai ingannevoli.
Gli errori più comuni della link building
Vale la pena dare un’occhiata agli errori più comuni commessi nella link building. Spesso si crede che tutti i link della pagina portino lo stesso valore di “succo”, quindi di link juice. Non è propriamente così: più sono posizionati in alto, più hanno peso.
Ricordiamo che è Google a classificare documenti e link prendendo come punto di riferimento il comportamento degli utenti: anche i click vengono presi in esame. E se sono nascosti o poco visibili, spesso possono essere trascurati da Google, se non visti con maggiore sospetto in alcuni casi.
Abbiamo visto che i link sono tra i pilastri che sorreggono il web: punto A e punto B, una logica semplice quanto complessa al contempo. Ciò ci porta all’errore successivo: l’attributo “nofollow” ai link presenti nel testo non è sempre necessario.
Questa tecnica richiede enorme logica e, sì, un pizzico di buonsenso: deve sempre esserci equilibrio tra le tipologie di link, e nessuna deve in qualche modo far soccombere l’altra. Un abuso dei link nofollow potrebbe rendere maggiormente inefficace la SEO e il link stesso.
Infine, un errore da non compiere mai è indubbiamente relativo alla scelta della pagina da linkare: non può, mai e in nessun caso, essere di bassa qualità o non ottimizzata per i motori di ricerca.
La link building è efficace nel momento in cui è accompagnata anche dall’attività SEO on-page: un sito di qualità, con contenuti informativi e di spessore, ha maggiori possibilità di notare gli effetti positivi delle attività SEO off-page.
Quanto costa il link building: dipende!
Abbiamo visto cos’è la link building, il suo significato, come funzionano i backlink e abbiamo una panoramica dei pro e dei contro. È vero che permette di migliorare il posizionamento sui motori di ricerca, ma senza una strategia valida non solo si spendono soldi inutilmente, ma rischiamo di penalizzare il sito stesso.
Ecco perché non è facile fare una stima dei costi senza avere determinate informazioni in nostro possesso: i prezzi della link building dipendono da una serie di fattori.
Bisogna prendere in considerazione numerosi aspetti, tra cui la qualità del sito di destinazione: tendenzialmente, i link da siti autorevoli e con alto traffico, quindi con una Domain Authority elevata, presentano un prezzo più alto.
Ogni strategia deve essere mirata e costruita alla perfezione, volta alla qualità: il rischio di incorrere in una penalizzazione è dietro l’angolo.
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Effettuiamo un’analisi SEO per individuare i punti di forza e i punti di debolezza, con lo scopo di strutturare una soluzione per l’ottimazione SEO.
Inoltre, ci occupiamo di interventi tecnici sul sito volti all’ottimizzazione, ricerca keyword, piani di pubblicazione organizzati mensilmente e reportistica semestrale.
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